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"MEET & NET”
Seminario di approfondimento per operatori attivi nel settore dell’inserimento socio-lavorativo di persone vittime di tratta e sfruttamento di esseri umani e nel contrasto alla violenza di genere
 
Prato e Firenze 7 e 8 maggio 2014
 
Mercoledì 7 e Giovedì 8 maggio si terrà l’evento transnazionale “MEETE & NET” seminario di studio e scambio di buone prassi, rivolto a operatori impegnati nell’inserimento socio-lavorativo di persone vittime di tratta e sfruttamento e operatori impegnati nel contrasto alla violenza di genere.
L’appuntamento, con cui la Provincia di Firenze e la Provincia di Prato intendono dare continuità e approfondimento ad una tematica su cui sono attive da diversi anni, è una delle prime occasioni per entrare nel merito della novità legislativa relativa all’ “Art. 18-bis” — per la tutela della persona straniera anche in ambito di violenza domestica — introdotta dal D.L 93 del 14 agosto 2013 (art. 4), convertito in legge il 15/10/2013 (L. 119/2013). Con tale dispositivo, infatti, che prospetta la possibilità di connessione tra i percorsi di protezione sociale previsti per le vittime di tratta e i percorsi di assistenza per le vittime della violenza di genere, si aprono nuovi scenari e sfide professionali per gli enti pubblici e per i soggetti del privato sociale che intervengono in questi ambiti. 
Il confronto viene ulteriormente qualificato dalla presenza di partners europei (l’Associazione francese OICEM di Marsiglia e le Associazioni rumene CPE e ADPARE di Bucarest e ARTEMIS di Cluj), che arricchiranno la riflessione con le proprie esperienze locali.
 
Il Seminario si terrà il 7 maggio a Palazzo Bonci Buonamici, sede della Provincia di Prato (Via Ricasoli 25), e l’ 8 maggio a Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze (Via Cavour, 3). La prima giornata (10.00-18.00) prevede un workshop di presentazione e lavori in sottogruppi tra operatori di partner europei; la seconda giornata (9.30-13.00) sarà dedicata alla restituzione dei lavori dei sottogruppi. 
 
L’evento è finanziato con fondi POR OB.2 FSE 2007-2013 Asse V Transnazionalità, assegnati dalla Regione Toscana. Come previsto dall’Accordo tra Regione Toscana e UPI, di cui alla Delibera GR 362/2012, il presente progetto è stato realizzato integrando le azioni del Progetto Regionale “Con-Trat-To - Contro la Tratta in Toscana” e, pertanto, in collaborazione con gli Enti del Privato Sociale individuati in tale ambito: 
l'Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, CAT Cooperativa Sociale per la Provincia di Firenze e la Cooperativa Sociale SARAH per la Provincia di Prato.
 

La rivoluzione promessa dalla Costituzione:l'arte al servizio degli ultimi.
Vi invitiamo nella serata dell'11 aprile 2014 per un'occasione di riflessione sulla dimensione politica (nel senso più profondo: cioè nel senso della costruzione della polis, della comunità civile) della cultura, e in particolare della storia dell'arte.
Questo cammino alla scoperta dell'arte al servizio degli “ultimi” sarà guidato da Tomaso Montanari, Professore associato di Storia dell'arte moderna presso l’Università degli studi di Napoli 'Federico II' ed editorialista del «Fatto quotidiano», che da tempo studia e scrive sulla funzione civile, inclusiva e costituzionale del patrimonio culturale.
Scopo della serata, oltre quello di arricchire il nostro bagaglio culturale, è anche quello di finanziare un intervento di sostituzione di alcuni arredi (le reti ed i materassi dei letti, alcuni armadi e mobili di contenimento degli effetti personali) delle camere degli ospiti dell’associazione, al fine di rendere quanto più possibile accogliente e dignitoso il loro vivere nell’Associazione. 
Uno dei servizi offerti dall'Associazione è l'Accoglienza che, in sedi diverse, si rivolge a persone con problemi di dipendenza, a vittime di tratta e sfruttamento, e marginalità sociale.
Nei locali di Via del Leone sono ospitati stabilmente uomini e donne, italiani e stranieri, con problematiche diverse, spesso combinate: dall’alcolismo, all’estrema vulnerabilità, alla marginalità sociale, alla mancanza di casa e lavoro. A queste persone, l'Associazione fornisce vitto e alloggio, oltre che un supporto relazionale nell'ambito di percorsi specifici di inserimento sociale e lavorativo.
Partecipando alla serata, il cui programma è qui di seguito indicato e per la quale è previsto un contributo di €.30,00, si potrà dunque contribuire a migliorare concretamente la vita dei nostri ospiti ed a sostenere l'azione di quanti, impegnati a vario livello nell'Associazione, devono quotidianamente fare i conti con un contesto di ridottissima disponibilità economica che spesso ne frustra ambizioni e progetti.
 
Programma della serata:
 
Ore 20-21: cena a buffet preparata dagli operatori e dai volontari dell'Associazione (secondo le regole interne e dunque senza uso di alcolici);
 
Ore 21,30: relazione/lezione del prof. Tomaso Montanari dal titolo: 
La rivoluzione promessa dalla Costituzione: l’arte al servizio degli ultimi.
 

Una nuova iniziativa della Scuola di Italiano:
Mercoledì e venerdì (sempre dalle 15,30 alle 17) si terranno lezioni di lingua inglese tenute da due professori nostri volontari.
Sono corsi rivolti a tutti, con  una discreta conoscenza della lingua italiana.
 
per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Quando meno te l’aspetti all’Arcobaleno, proprio come un arcobaleno, spunta l’Amore.
Non intendo il sentimento che ciascuno di noi ha verso il prossimo, l’affetto e il rispetto che si ha verso tutti coloro che frequentano, o non frequentano, l’Arcobaleno, bensì l’Amore, proprio quello con la A maiuscola, che scuote la persona, che non la fa dormire o mangiare per ciò che prova per un’altra persona, per una donna, per un uomo.
Parlo di quel sentimento che ad uomini e donne cambia la vita.
Sono storie da non credere, appunto, incredibili, perché nascono da situazioni incredibili, e crescono sembra inspiegabilmente, ma con forza, con vigore, e seguono un disegno imperscrutabile per tutti, meno che da coloro che lo vivono.
Sono storie come quella del fico del cortile, nato non si sa come nella crepa di un muro, cresciuto come se sotto avesse la migliore terra e il miglior concime, invece che cemento.
Quando pensi che tutto sia finito, che la vita non abbia più niente da darti, che le emozioni se ne siano andate insieme allo scorrere del tempo, per non tornare più, quando combatti giorno per giorno per restare vivo, per alzarti la mattina, per avere una vita normale – che normale non è mai stata – ecco che spunta l’Amore, inaspettato e bello come l’arcobaleno.
Matteo ha passato buona parte della sua vita in carcere, e si era abituato a vedere la vita da una prigione, pensando che l’orizzonte sarebbe stato, forse per sempre, delimitato dalle sbarre, dalle bocche di lupo, e pensava che oltre quelle sbarre c’era una vita che non gli sarebbe appartenuta più, tanto vicina ma così lontana.
Matteo pensava a tante cose in carcere, a come sarebbe stata la sua vita il giorno che sarebbe tornato libero, a tutto quello che avrebbe fatto, o avrebbe voluto fare, oltre le sbarre, ma non aveva pensato all’Amore, vero, per e da una donna e, invece, quell’Amore era lì davvero, che lo aspettava, per cambiargli davvero la vita, per dargli la forza di ricominciare, di vivere la vita come mai l’aveva immaginata.
Marco combatteva con la sua malattia, pensava che non ce l’avrebbe mai fatta, che non sarebbe mai stato normale, come gli altri, che si sarebbe portato dentro, sempre, quell’orologio che batte un tempo diverso, che lo faceva viaggiare in un tempo, in una dimensione diversa.
Ma anche per Marco l’Amore è arrivato, forte quanto inaspettato, e il suo orologio, grazie anche a questo Amore, ha ripreso il tempo degli altri, e così, anche Marco, ha avuto la vita degli altri.
Giovanna si è fatta con tante e tali sostanze, e poi ha bevuto tutto ciò che poteva bere, tanto che il suo cervello se ne era andato via dalla testa, lasciandola vuota, come la sua vita.
Giovanna pensava che non le restava altro da fare che andarsene via del tutto, invece no, anche per lei l’Amore è arrivato, pronto a riempirle di nuovo la testa e la vita.
Luca era bravo, aveva una professione, un’arte nelle mani, erano mani d’oro, che sapevano fare tutto, creare, aggiustare, sistemare, le sue mani lo facevano vivere (economicamente) bene, lo facevano stare bene.
Poi le mani di Luca hanno cominciato a tremare, a tremare sempre più forte, non stavano più ferme, non potevano tenere più stretto niente, tutto cadeva per terra, non poteva più aggiustare nulla, sistemare nulla, non poteva più vivere bene, né stare bene.
Anche per Luca la vita si era fermata, la sua prima vita, ma lui sapeva perché quelle mani avevano cominciato a tremare. Luca ha capito il suo errore, e con forza, con coraggio, è tornato sui suoi passi sbagliati, ha cercato una nuova vita: le mani hanno cominciato a tremare meno, sempre meno, fino a quando le mani di una donna le hanno strette con tutto il calore dell’Amore e, finalmente, non hanno tremato più.
Luca è tornato a lavorare, con le sue mani d’oro, è tornato come e meglio di prima, ed ora, tutte le sere, quelle mani vengono strette dalle mani del suo Amore.
Non ricordo bene come è andata a finire la storia del fico, qualcuno lo voleva tagliare, altri no: sono però certo che gli amori dell’Arcobaleno nessuno li può estirpare e crescono, crescono … 
 
Natale 2013 
 
L. Mughini

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