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 Dopo la bellissima giornata di sabato 16 qui a Firenze, dove oltre 150.000 persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione nazionale sfilando in un corteo colorato e commosso per esprimere il proprio impegno, oggi 21 marzo in tutte le piazze d'Italia si ricorderanno le vittime innocenti di tutte le mafie.

A Firenze l'appuntamento è in Piazza della Repubblica alle 18,30.

a cura di Teatrino dei Fondi/Titivillus, Teatri d'Imbarco, Fondazione Sipario Toscana

TEATRO DELLE SPIAGGE
Installazione Scarpe senza donne a cura della conferenza delle donne del Pd dell'Empolese Valdelsa ideata da  Anna di Maggio. Tante scarpe, quante le donne uccise nel corso dell'anno e tutte rosse.
Letture. Dalla suggestione di Scarpette rosse di Andersen ...attraverso alcune delle storie vere delle vittime di femminicidio.
Con  Beatrice Visibelli, Daniela Morozzi, Monica Bauco, Marco Natalaucci, Riccardo Naldini. Al liuto Marzio Matteoli.
L'incontro. Un confronto tra uomini e donne nell'obiettivo di cercare soluzioni ad un problema che inserisce l'Italia tra i primi Paesi d'Europa per numero di vittime di violenza. A cura della Conferenza delle Donne del PD Empolese Vadelsa.

Aperitivo-cena a buffet.
Ore 21: spettacolo La peggiore. Storia semiseria sui bisogni dell’adolescenza, a tempo di pioggia e musica.
Un incontro casuale  fra due adolescenti. Spunto, un libro bellissimo e spietato: La feroce gioventù, di Cesare Fiumi dedicato alla violenza giovanile.
Di Sofia Assirelli, Mirko Cetrangolo, Cristiano Testa. Coord.drammatirgico Donatella Diamanti con Sena Lippo e Valentina Grigò. Regia Fabrizio Cassanelli.

***Nel foyer foto e installazioni di Lucia Baldini e opere ad olio di Patrizio Arrighi**

Ingresso € 12 pomeriggio + sera; € 10 iniz. pomeriggio; € 10 spettacolo sera

Parte del ricavato sarà destinato al progetto specifico sulle vittime di tratta e di grave sfruttamento dell'Ass.ne Progetto Arcobaleno onlus

TEATRO DELLE SPIAGGE  Via del Pesciolino 26a (traversa di via Pistoiese; 1°piano centro commerc.Conad)) Firenze
tel 055 310230, 3294187925, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La stagione del Teatro delle Spiagge è sostenuta da Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana, Conad e Chianti Banca

mercoledì 20 marzo, ore 11.00-13.00, “sala Caminetto”
via Cavour 18 - Firenze

Sessione Informativa con le rappresentanze dei Paesi Terzi in TOSCANA
Promossa da:
Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, con CIR Onlus
Antenna Regionale Rete RIRVA in Toscana
AICCRE Federazione Toscana
Saluti ed introduzione dei lavori
Patrizia Dini, Segretaria AICCRE Federazione Toscana, realtà aderente Rete RIRVA in Toscana
Loretta Giuntoli, Presidente consorzio Astir, referente in Toscana Consorzio Idee in Rete, capofila Rete
RIRVA

Ritornare, volontariamente. Per ricominciare, quale cooperazione con i Paesi di Origine
 La misura de RVA nel contesto del Fondo Europeo per i Rimpatri in Italia
 Le azioni finanziate dal Fondo europeo Rimpatri in Italia per l’attuazione della misura: a chi si
rivolgono, cosa offrono ai migranti, come si accede
 La Rete RIRVA – Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito: ruolo nell’attuazione della misura e
modello organizzativo;
 Strumenti informativi attivati a supporto dell’operatività della Rete; l’informazione, l’orientamento e
l’accompagnamento ai migranti, la segnalazione dei casi;
 Statistiche e contatti
 Quale cooperazione con i Pesi di origine per una migliore attuazione e sostenibilità dei
progetti di rientro
Cristina Baldi, referente operativo Antenna regionale RIRVA in Toscana, Progetto Assoc. Progetto
Arcobaleno con CIR.Dibattito
Intervento introduttivo: Giovanni Lattarulo, Dirigente Area di Coordinamento Inclusione Sociale, Regione
Toscana, aderente Rete RIRVA

INFO: Antenna regionale Rete RIRVA in Toscana
Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, con CIR - Via del Leone, 9, Firenze
055/288150, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
referente operativo: CRISTINA BALDI
Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito – Rete RIRVA, IV fase
Fondo Europeo per i Rimpatri 2008-2013 – Bando Annualità 2011 – az. 7. Autorità Responsabile nazionale, Ministero dell'Interno
, Ministero dell'Interno,
www.reterirva.it; Help desk Ritorno, tel. 049.2023830 , email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Semi di Giustizia, fiori di Corresponsabilità 

 

Questo è il titolo scelto per la XVIII Giornata della 
Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa da Libera e dall' Associazione Avviso Pubblico, che si svolgerà a Firenze il prossimo 16 marzo 2013.
 
L’Associazione Progetto Arcobaleno aderisce e parteciperà alla 
Giornata della Memoria e dell'Impegno che ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. 
 
Oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
 
L’Associazione Progetto Arcobaleno sarà presente al corteo che partirà sabato mattina,dalla Fortezza da Basso alle ore 9,00.
 
Il programma dettagliato e tutte le informazioni relative alla giornata, ed agli eventi organizzati si possono trovare  sulla pagina del sito di Libera dedicata all'evento:

http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7641

 

Un giorno di pioggia in tribunale, poi l’Arcobaleno.

Un giorno di questi, tre amici dell’Arcobaleno, si sono trovati in una giornata piovosa, quasi per caso, in tribunale, ciascuno per un motivo diverso, ma per uno scopo, forse comune.

Questa la storia.

Il Giudice. Il Giudice è una giovane donna, il colore dell’Arcobaleno che rappresenta potrebbe essere chiaro, come i suoi occhi, magari il giallo, uno dei colori che stanno nella parte alta dell’Arcobaleno.
Fa il Giudice non di professione, ma per passione.
In verità aiuta gli altri giudici a capire come sono fatte, nella mente, le persone.
Capire le persone, entrare nella loro testa, è il suo mestiere, con questi strumenti, ha pensato di poter aiutare la Giustizia.
Come tutti gli amici dell’Arcobaleno pensa che un mondo migliore sia possibile, che ciascuno possa fare qualche cosa per cambiare, in meglio, questa nostra società.
Lei fa tante cose, per le donne maltrattate, sfruttate, per le vittime della tratta, dello sfruttamento lavorativo, le/li aiuta a ricostruirsi una vita, a cogliere l’occasione di una nuova possibilità.
A tutto questo ha pensato di aggiungere anche il ruolo di giudice.
Lavora al tribunale di Sorveglianza, quello che si occupa di “birboni” che hanno, o hanno avuto, a che fare con la Giustizia penale, in particolare con il carcere.
Quel giorno, con gli altri giudici, si doveva occupare di riabilitazioni, cioè stabilire se delle persone, che hanno commesso piccoli o grandi reati, hanno chiuso con un passato trasgressivo, se hanno “pagato” il debito che avevano contratto e possono stare, a pieno titolo, senza macchia, nella nostra società.

L’Avvocato. L’Avvocato è un uomo non più giovane, il colore che potrebbe rappresentare è uno di quelli che stanno nel mezzo dell’Arcobaleno, il verde o il blu, schiacciato tra i chiari e gli scuri.
Fa l’avvocato per scelta, dopo che tanti anni prima, all’Università, ha capito che la Legge non equivale alla Giustizia, e come un giudice sia costretto ad applicare una legge, anche se non l’approva, mentre un avvocato può scegliere da che parte stare.
Allora ha pensato che fare l’avvocato poteva essere un buon modo per fare Giustizia.
Usare il diritto in punta di fioretto per combattere le ingiustizia, per cancellare i soprusi, per tutelare i deboli, gli ultimi.
Un sognatore quell’Avvocato.
Come tutti gli amici dell’Arcobaleno, ha sempre pensato che un mondo migliore sia possibile, che una vera Giustizia sia possibile.
Adesso è un po’ stanco, un po’ disilluso, ha capito che non sempre lo straniero che scappa dal proprio Paese è un perseguitato, che non sempre il lavoratore è sfruttato, che non sempre la donna è vittima o il minore abusato, a volte la realtà ha più forme, non tutto è bianco o nero, e, spesso, è difficile stare da una parte o dall’altra.
Le spalle si sono un po’ piegate, la schiena incurvata, schiacciato, come il suo colore dell’Arcobaleno, dalle delusioni di una professione che non ha cambiato la vita a lui e, forse, nemmeno alle persone che ha incontrato.
Quel giorno, però, era in tribunale con l’ex Galeotto, ed era contento di essere lì, con lui.
L’ex Galeotto aveva fatto tanto, tutto da solo, nel male e nel bene, poi gli aveva chiesto aiuto per chiudere un cerchio cominciato tanti anni prima, e l’Avvocato aveva accettato d’istinto, perché l’ex Galeotto gli era simpatico.
Poi, l’Avvocato, leggendo le carte, parlando con l’ex Galeotto, aveva capito che c’era tanto di più, non solo una storia, una vicenda personale, ma un lungo, lunghissimo percorso, ed ora, l’ex Galeotto, aveva bisogno di un avvocato per finire quella lunga strada percorsa, senza inciampare o scivolare proprio all’ultimo.

L’ex Galeotto. L’ex Galeotto era giovane molto tempo fa, potrebbe essere il padre del Giudice e il fratello maggiore dell’Avvocato. Il suo colore dell’Arcobaleno è senza dubbio l’indaco, il più scuro, come i suoi occhi, quello che sostiene tutto l’Arcobaleno.
Anche lui, molto tempo fa, e allora non conosceva l’Arcobaleno, ha creduto che fosse possibile cambiare questa società e, con altre persone, ha tentato di farlo usando la forza, la violenza, contrapponendosi ad uno Stato che non riconosceva.
Ma lo Stato non voleva riconoscere neanche la sua esistenza, e quella dei suoi compagni.
Lo Stato lo ha però cercato, lo ha preso, lo ha punito, lo voleva cancellare, ma non ci è riuscito, anzi, ha ottenuto esattamente l’opposto.
Nei tanti anni passati a pensare l’ex Galeotto ha capito che un altro mondo, migliore, è possibile, e che si può ottenere senza la forza, senza la violenza, rispettando la vita e le opinioni altrui, anzi partendo proprio da lì.
Il carcere, per l’ex Galeotto, è stato come un lungo cammino, non sempre bello, non sempre buono, che lo ha portato a capire, amare e rispettare la vita, la propria e quella degli altri, come un bene supremo, prezioso, che nessuno può toccare.
Già dal carcere, e poi dopo, finita  la pena, si è occupato del suo prossimo più e meglio di se stesso, a cominciare dai suoi compagni di carcere per proseguire con le persone meno fortunate, come gli ultimi dell’Arcobaleno.
Dunque aveva già chiuso, da tempo, con quel passato remoto, ma gli mancava l’ufficialità di quella chiusura.
Lui sapeva bene di avere chiuso, lo aveva dimostrato a se stesso, e alla società, con la sua opera, con il suo lavoro, ma ha pensato che quello Stato che non gli aveva riconosciuto le intenzioni del male, poteva almeno riconoscergli le intenzioni del bene.

Così l’ex Galeotto ha chiesto la riabilitazione, e quella mattina i tre amici dell’Arcobaleno si sono ritrovati in tribunale, il Giudice al banco dei giudici, l’Avvocato con l’ex Galeotto di fronte, il Procuratore Generale al loro fianco.
C’era poco da dire, da aggiungere, era già tutto scritto, dai Carabinieri, dagli Assistenti Sociali, la storia vecchia e, più importante, la storia nuova, neanche il Procuratore Generale si è opposto.
Uscendo dall’aula, sotto gli occhi del Giudice, l’Avvocato e l’ex Galeotto si sono abbracciati, l’Avvocato contento per essere stato utile, per il piccolo aiuto che aveva dato, con la schiena meno curva, l’ex Galeotto contento per aver concluso, ufficialmente, il suo lungo cammino.
Negli occhi scuri dell’ex Galeotto è passato un lampo, un fremito, un’emozione, forse ha sentito l’urlo delle sirene del porto della città dove tutto è cominciato, ha sentito riecheggiare gli spari, ha sentito il dolore, il suo e quello degli altri, poi il silenzio, il grande silenzio e, infine, la Pace.
Quando sono usciti dal tribunale - il Giudice, l’Avvocato, l’ex Galeotto - aveva smesso di piovere, ed era spuntato l’Arcobaleno.

Firenze, dicembre 2012                     Luigi Mughini

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